Ibiza non è più solo la capitale mondiale della musica elettronica, dei djset infuocati e delle notti senza fine: ora ha un nuovo volto, quello di Jack Kay, ribattezzato dai social come “Ibiza Final Boss”. Un nome che evoca videogiochi e sfide epiche, perfetto per un ventiseienne di Newcastle diventato star del web in poche ore, grazie a un video TikTok che lo ritraeva in piena esplosione di energia, con una maglietta bianca, una catena d’oro vistosa, occhiali da sole oversize e un taglio a scodella così netto da sembrare uscito da un meme. Quella clip, apparentemente banale, è stata la scintilla che ha innescato la sua folgorante carriera, portandolo a firmare un contratto con la Neon Management, l’agenzia che gestisce alcuni dei nomi più caldi della tv e dei social britannici, da Joey Essex alle star di Love Island.
Un traguardo inaspettato, ma non casuale, in un’epoca in cui la viralità può trasformare chiunque in un fenomeno globale nel giro di una notte. Kay non è semplicemente un ragazzo che balla: è diventato l’archetipo dello spirito ibizenco dell’estate 2025, un mix di edonismo, stile eccessivo e un’aura da “boss” che sembra uscito da una sceneggiatura. E mentre i brand si affrettano a proporgli collaborazioni e il suo seguito social continua a crescere, una cosa è certa: la sua influenza sta già plasmando l’immagine dell’isola, attirando una nuova ondata di aspiranti protagonisti pronti a emularlo. Ibiza, da sempre palcoscenico di trasformazioni culturali, potrebbe presto ritrovarsi invasa da una generazione di “final boss wannabe”, pronti a conquistare TikTok con lo stesso mix di audacia e nonchalance. Ma c’è un rischio: quando tutti vogliono essere il boss, chi resta a ballare?
