In un’intervista esclusiva, Carl Fanini, dopo aver conquistato palcoscenici musicali e classifiche radiofoniche, ora trionfa dagli scaffali delle librerie svelando retroscena inattesi sulla doppia vita tra note e parole. “Nelle canzoni devi colpire in 3 minuti, nei libri hai il lusso di scavare”, racconta, spiegando come la musica richieda immediatezza mentre la scrittura sia un viaggio introspettivo. “Quando scrivo testi, cerco sintesi: ogni verso deve essere un pugno. Nei romanzi, invece, posso perdermi nei dettagli, tornare indietro, aggiungere strati alla mia storia”.
L’autobiografia “Back From Nowhere Land” è solo l’inizio: “Ho riversato tutta la mia vita in quelle pagine, ma ora voglio di più”. La sfida? Tradurre emozioni universali in linguaggi diversi senza tradirne l’essenza. “Non pianifico nulla: se una melodia mi assale, registro. Se un ricordo preme, apro il laptop. A volte le due anime si fondono, ma più spesso vivono separate”. E mentre i fan aspettano nuovi brani, lui prepara sorprese editoriali: una versione inglese del libro, collaborazioni con altri autori e un audiolibro sperimentale. “Voglio testare formati ibridi, far dialogare musica e narrazione”, confessa, ammettendo però di aver “investito ogni energia” nell’opera autobiografica. Tra riflessioni sull’autenticità (“La musica è un urlo, la scrittura un sussurro”) e progetti ambiziosi, resta una certezza: “Il vero nucleo è sempre la verità. Che sia in un ritornello o in 300 pagine”.
